Attivissimo sull’11/9 insiste con la fallacia del verificazionista. Peccato che ignori Popper

Se Attivissimo conoscesse la filosofia della scienza e avesse letto qualche riassunto di Popper su qualche manuale o bignami delle scuole superiori, capirebbe che non basta che una teoria scientifica sia verificata e verificabile perché sia vera. Essa deve essere falsificabile.

Ora come ora, la teoria complottista ufficiale sull’11 settembre non è falsificabile nel senso più pieno della parola, per una serie di motivi, primo fra tutti: solo pochi scienziati nel mondo (e tra questi soprattutto scienziati americani, quindi più coinvolti socio-politicamente nelle vicende) hanno accesso ai materiali e ai dati primari, alle scene primarie e ai materiali primari riguardanti l’11 settembre. E forse nessuno scienziato nel mondo ha accesso a tutte queste cose insieme!

Seguendo Popper dobbiamo concludere che la teoria ufficiale sull’11 settembre è una teoria in linea di principio falsificabile ma di fatto non è falsificabile con verifiche dirette o quasi impossibile da falsificare per ragioni di Stato e per sostanziali ostruzioni alle indagini fatte dal governo statunitense. Tra noi e i fatti dell’11/9 c’è una cortina di ferro costituita da enti governativi statunitensi. Nonostante la difficile falsificabilità diretta della teoria ufficiale sull’11 settembre, ci sono centinaia di scienziati e intellettuali coraggiosi che, rilevando soprattutto le contraddizioni interne alla versione ufficiale stessa, sono comunque riusciti a falsificare tale teoria complottista per vie indirette, trovando le sue lampanti contraddizioni interne con documentazioni giornalistiche, consultando alcuni esperti più o meno indipendenti, con osservazioni di ordine logico, senza essere diretti testimoni dei fatti, dei materiali e delle scene coinvolte.

Ma cosa tenta di fare Attivissimo, ignorando tutte queste premesse?

Il lavoro che sostanzialmente fa Attivissimo è quello di verificare la teoria complottista ufficiale dell’11/9 dopo che molti studiosi, come David Ray Griffin, Webster Tarpley e centinaia di altri studiosi autorevoli hanno offerto prove più che abbondanti per falsificarla, come appena detto, per vie indirette. Attivissimo, se vuole avere un approccio metodico, dovrebbe prima smascherare gli ottimi lavori di falsificazione indiretta nei confronti della teoria ufficiale e solo dopo verificare la teoria stessa (si dovrebbe aggiungere, peraltro, che alcuni scienziati e tecnici, come il professore di fisica Steven Jones, hanno operato una falsificazione per via diretta, sui materiali stessi dell’11/9, ma per ora omettiamo questa problematica). In ogni caso, per quanto Attivissimo possa apportare elementi utili a verificare la teoria ufficiale, dal punto di vista scientifico popperiano egli non porterebbe ad affermare nessuna validità scientifica della teoria stessa.

Invece spesso Attivissimo confonde la verificazione con la falsificazione e spaccia il suo lavoro di verificazione della suddetta teoria come smentita ai suoi falsificatori o addirittura come affermazione di validità scientifica! In sostanza non fa che ripetere continuamente, ai falsificatori: ma la versione ufficiale è perfettamente possibile per questo e quest’altro motivo, perché questo dettaglio è vero e quest’altro appare verosimile, insinuando la fallace conclusione che… se è è “verificata” deve essere vera!!! È la tipica fallacia del verificazionista, in cui per Popper sono cascati i freudiani, gli psicanalisti, i marxisti, gli hegeliani ecc.

 

Anche per Popper la teoria ufficiale sull’11/9 sarebbe una teoria del complotto


Se Attivissimo avesse letto Popper, saprebbe che la teoria ufficiale sull’11/9 è a tutti gli effetti anche una teoria del complotto, peraltro piuttosto stramba.

Dice Popper, in ‘Congetture e refutazioni’ (Il Mulino, 1972).

“Detta teoria [del complotto], più primitiva di molte forme di teismo, è simile a quella rilevabile in Omero. Questi concepiva il potere degli dèi in modo che tutto ciò che accadeva nella pianura davanti a Troia costituiva soltanto un riflesso delle molteplici cospirazioni tramate nell’Olimpo. La teoria sociale della cospirazione è in effetti una versione di questo teismo, della credenza, cioè, in divinità i cui capricci o voleri reggono ogni cosa. Essa è una conseguenza del venir meno del riferimento a dio, e della conseguente domanda: ‘Chi c’è al suo posto?’.”

Per la teoria ufficiale dell’11/9, le parti sono simili ma invertite nel senso che Bin Laden impersona il diabolico dio del Male, “i cui capricci o voleri” creano tutti i mali dell’America.

Continua Popper:

“Quest’ultimo è ora occupato da diversi uomini e gruppi potenti – sinistri gruppi di pressione, cui si può imputare di avere organizzato la grande depressione e tutti il mali di cui soffriamo…”

Appunto, come quando Bush (e chi lo seguì, compreso Berlusconi) suggerivano che Bin Laden e il potente oscuro gruppo di Al Qaida erano responsabili, appunto, dei mali dell’America e persino della depressione economica italiana.

Ancora Popper:

“Quando i teorizzatori della cospirazione giungono al potere, essa assume il carattere di una teoria descrivente eventi reali.”

Appunto, la teoria del complotto ufficialista proclamata da Clarke e poi da Bush e dalla commissione governativa sull’11/9 ha assunto a mano a mano contorni sempre più “realistici” ma semplicemente perché chi la proclamava e propagava era in posizioni di potere, non per qualche merito intrinseco della teoria complottista stessa, non per la sua “validità”.

Prosegue Popper:

“Per esempio, quando Hitler conquistò il potere, credendo nel mito della cospirazione dei Savi Anziani di Sion, egli cercò di non essere da meno con la propria contro-cospirazione”. (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/La-sindrome-del-complotto/1501127/1)

Possiamo facilmente tradurre quest’ultima affermazione di Popper nel mondo odierno post-11/9:

“Per esempio, quando Bush conquistò il potere, credendo nel mito della cospirazione dei terroristi di Al Qaida capeggiati da Bin Laden, egli cercò di non essere da meno con la propria contro-cospirazione, che ha prodotto le guerre in Afghanistan, in Iraq con centinaia di migliaia di morti, che sembra aver fatto sfiorare una guerra contro l’Iran, che ha prodotto in molti paesi un clima di sospetto e ondate di islamofobia con vari risvolti disumani”.

Come abbiamo detto, la teoria complottista ufficiale è falsificabile soprattutto per via indiretta, ossia valutandone la consistenza logica.

Basterebbe anche una semplice analisi di tipo probabilistico per falsificare indirettamente questa mitica versione ufficiale sull’11 settembre, come ha fatto Elias Davidsson, in un interessantissimo articolo.

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